All’interno dei quasi 70.000 ettari del maestoso Parco Nazionale è possibile ammirare la flora e la fauna e perdersi tra le meraviglie naturali del territorio, scoprendo scorci mozzafiato e i colori cangianti che caratterizzano il passare delle stagioni.
Esplorarlo a piedi è sicuramente l’alternativa più suggestiva, perfetta per gli appassionati di trekking e per tutti gli amanti di quel turismo slow, da assaporare passo dopo passo.
Tra i luoghi più magici e pieni di fascino merita una tappa il Lago di Pilato, conosciuto anche come “il lago con gli occhiali”, al centro di numerose e misteriose leggende fin dai tempi del Medioevo.
Scopriamo insieme come raggiungerlo!
Il Lago di Pilato è un lago montano d’altura a quota 1.941 metri, ai piedi del monte Vettore, e la sua caratteristica forma è dovuta ai suoi invasi, comunicanti e complementari, che nei periodi con una maggiore affluenza d’acqua sembrano proprio diventare due immensi e spettacolari occhi azzurro intenso.
Proprio qui, nel 1954, il prof. Marchesoni scoprì l’esistenza di un piccolo e rarissimo crostaceo di colore rossastro: il Chirocephalus Marchesonii (Chirocefalo del Marchesoni).
Ad oggi abbiamo la conferma della sua esistenza solo in questa zona e per questo l’intera area del Lago di Pilato è sottoposta a norme di tutela ambientale ed è quindi vietato avvicinarsi alle sue sponde o farsi il bagno nelle sue acque.
Questa meraviglia naturale è inoltre l’unico lago naturale delle Marche e la sua bellezza merita veramente il tragitto.
Si possono seguire tre itinerari differenti ma quello più comodo è da Castelluccio con una durata complessiva di 6 ore per 12 km complessivi tra andata e ritorno.
Il periodo più consigliato per visitarlo è in estate o nella tarda primavera, evitando i mesi più freddi quando il lago è ghiacciato e quindi non adatto alle escursioni.
Allora zaino in spalla e scarponcini ai piedi, portate con voi una buona scorta di Acqua Nerea e poi diteci come è andata ☺
Per maggiori informazioni sul percorso, date un’occhiata al sito ufficiale del Parco qui: http://www.sibillini.net/index.php